CITAZIONE
Mi è tornata in mente una domanda che m'ero dimenticato di farti: vorrei qualche chiaramento a proposito del simbolismo dell'agnello...non è una rappresentazione allegorica di Cristo come "agnello di Dio", ovvero sacrificio di espiazione per i peccati dell'uomo?
Quando l'Agnello si trova in posizione elevata rispetto alla composizione ed è (spesso ma non sempre) circondato da una sorta di cornice circolare (cerchio = cielo) che può essere anche una corona di foglie ecc..., allora il riferimento dovrebbe essere ad Ap. 21,23 "E la città non ha bisogno di sole, né di luna che risplendano in lei, perché la illumina la gloria di Dio, e l’Agnello è il suo luminare".
Naturalmente l'Agnello è il Cristo e nella stessa Apocalisse esso è richiamato ad indicare appunto il sacrificio del Salvatore.
Tant'è che solitamente l'Agnello è anche "crucifero", appunto con riferimento anche alla morte sulla croce. Inoltre spesso l'Agnello va in una direzione, mentre la testa si rivolta indietro a guardare la croce.
Secondo Beigbeder, quando l'Agnello va verso destra, il riferimento è principalmente apocalittico; quando va verso sinistra prevale l'allusione al sacrificio della croce.
CITAZIONE
C'erano due letture diverse, quella di S. Ireneo e di S. Ippolito, a riguardo dell'identificazione dei vari animali simbolici con gli evangelisti: mi pare che S. Girolamo prediligesse quella di Ireneo, S. Agostino fosse per quella di Ippolito, ed in ultimo, sulla scia della Vulgata, si seguì l'identificazioni girolomina. Ma comparendo "separati" dovrebbero essere sempre e comunque simboli evangelici, no? Quelle citate nell'Apocalisse non erano esseri a 4 faccie? Poi non ho capito bene come la visione apocalittica si legasse con quella di Ezechiele, anzi, per la verità ho capito ben poco della visione di Ezechiele, che sarà stato il grande profeta che fu ma, bontà sua, non si spiegava esattamente in maniera semplice...
Mi sono andato a vedere un manuale dove si riporta che Ireneo, in effetti, si rifece principalmente alla visione di Ezechiele, nella quale i quattro animali avevano ciascuno quattro teste.
Nell'Apocalisse di Giovanni 4,6 - 9 però gli animali sono descritti con un aspetto peculiare
"e davanti al trono c’era come un mare di vetro, simile al cristallo; e in mezzo al trono e attorno al trono, quattro creature viventi, piene d’occhi davanti e di dietro.
7 E la prima creatura vivente era simile a un leone, e la seconda simile a un vitello, e la terza avea la faccia come d’un uomo, e la quarta era simile a un’aquila volante.
8 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed eran piene d’occhi all’intorno e di dentro, e non restavan mai, giorno e notte, di dire: Santo, santo, santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che viene.
Quindi sono questi gli animali del tetramorfo e il collegamento di essi con i quattro evangelisti, almeno nell'iconografia, mi pare avvenga nel corso del V secolo (quando anche l'Apocalisse di Giovanni, se non sbaglio, entra a far parte dei testi canonici).
Quindi, quando gli animali sono mostrati senza l'attributo del libro, essi allora dovrebbero riferirsi semplicemente al tetramorfo apocalittico e non ancora ai simboli degli evangelisti.
Ciao.