interpretazione dei simboli del portale di S.Maria a Mare (Giulianova), e Colleromano (Penne)

« Older   Newer »
  Share  
MarcoSupersonic
view post Posted on 19/6/2008, 11:41 by: MarcoSupersonic




Mah, la datazione di un'opera come questa è cosa complessa, perché si lega a correnti prettamente locali, per cui è necessario conoscere per bene l'evoluzione della botteghe e dei contemporanei, e non ci si può riferire ad elementi generici. Per capirci, data l'epoca, questo portale dovrebbe essere gotico, ma in Abruzzo permane in molti luoghi un gusto spiccatamente romanico, che bandisce l'arco acuto ed affida a coronamenti orizzontali la definizione delle facciate. Che siamo già nel '300 qui ce lo dice più che altro la bella statua della Madonna con Bambino, avvitata e sinuosa, alla ricerca dell'eleganza fiorita più che dell'austera solennità romanica (mi si perdoni la banalizzazione); che poi sia questo portale, sia quello di S.Maria in Colleromano (a cui accennavo ieri) potrebbero essere spostati in avanti come datazione, è mia impressione da quando ho visto quello di S.Maria a Paganica, a L'Aquila, che Raimondo firma nel 1308: tuttavia, si trattava giusto di un impressione, da smentire o confermare quando avessi avuto un pò di tempo (e modo) per fare un'analisi stilistica completa della scuola atriense con qualche cognizione di causa in più rispetto alle mie prime deduzioni "ignoranti". Avrei in effetti voglia di riprendere in mano la questione: ma il tempo, ahimè manca.
Comunque Francesco Abbate (che sicuramente ne sa molto più di me) non pare avere esitazione a considerare il lavoro aquilano successivo a quello giuliese, quindi proprio a cavallo del secolo, mentre il solito Gandolfo, che ritengo il massimo esperto di scultura abruzzese, si ferma purtroppo ai manufatti duecenteschi nella sua analisi.
Dubito peraltro che l'episodio narrato da Dante potesse essere noto, quantomeno generalmente, prima della Commedia. Mi pare lo stesso Dante ne venga a conoscenza solo durante il suoi esilio, quando ha possibilità di frequentare direttamente le corti romagnole. Peraltro mi pare che una vera e propria notorietà della Commedia si abbia dai commenti di Boccaccio in poi, quindi nella seconda metà del '300.
Poi magari ci fosse una lettura dantesca del portale di Giulianova: sarebbe minimo un bell'argomento da tesi di laurea!
 
Top
166 replies since 16/6/2008, 15:44   4702 views
  Share